domenica 12 dicembre 2010

La storia di tutte le storie

La storia di tutte le storie, la fiaba di tutte le fiabe, Amore e Psiche.
Pare che ne esistano oltre mille e cento versioni e varianti attraverso i millenni.
In un bellissimo libro ne hanno raccolte diciannove, le più belle ed anche le più antiche. Quello che le accomuna tutte sono il tema della separazione dalla famiglia, l'invisibilità dell'amante, la trasformazione, la crisi e le prove da superare per ritrovare l'amore.
La fase iniziale è la separazione dalla famiglia e da tutto ciò che invidiosamente istiga la protagonista a "guardare" lo sconosciuto amante, come a dire che è lo sguardo invidioso della ragione o della lucida veglia a distruggere il rapporto d'amore. Ed infatti l'amato (ma in altre varianti i ruoli sono invertiti) arriva di notte come un sogno. La ragione non comprende i sogni, li nega e li distrugge, per quello chi vive una storia d'amore non deve mai ascoltare nè madri nè padri nè sorelle nè chicchessia. La lucida ragione violenterebbe il sogno nel tentativo di renderlo visibile e comprensibile, quasi come voler vedere lo sperma che passa da un corpo all'altro come veicolo d'immagine. Renderlo visibile lo trasformerebbe in veleno poichè ne verrebbe negato il senso, ne rimarrebbe solo una materialità insignificante, accecando gli occhi, stuprandoli e degradando il rapporto d'amore a masturbazione esibizionistica o a bramosia della materia, come un neonato che venisse saziato di latte ma distrutto e scisso nella psiche da una madre anaffettiva, per trasformarsi in vampiro insaziabile che di notte succhia il sangue, che è poi la degenerazione dell'immagine di Amore da parte del mondo cristiano.
Mentre invece il sogno ed il vero rapporto d'amore è tutto un gioco di immagini che trasformano la ragazza in donna nel rapporto con lo sconosciuto. Ma evidentemente, da che mondo è mondo, la crisi è difficilmente evitabile per due motivi, il primo, giusto, è che la trasformazione spazza via il narcisismo adolescenziale, ponendo il soggetto di fronte ad un diverso da sè, il secondo, dovuto ad una carenza d'identità interna, è il cedimento alla ragione invidiosa che fa perdere l'amore, per cui dopo inizierà un periodo di solitudine e tutto il lavoro di superamento delle "prove" per ritrovare l'amato. Ma queste prove spesso sono impossibili da risolvere senza l'aiuto dell'altro, come a dire che non esiste possibilità di completezza e realizzazione senza l'altro diverso da sè.
In fondo l'amore è questo.

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