lunedì 14 febbraio 2011

L'estate anche d'inverno

Spesso l'informazione ci presenta un mondo manipolato, piegato dalle parole e dai percorsi mentali che le precedono per dare ad esso una forma che elude la realtà vera sostituendola con un simulacro.
Chiusi nel silenzio della lettura di un quotidiano o nell'osservazione di uno schermo siamo portati a pensare che quella sia la realtà e, di fatto, lo è.
Ma è una realtà traslata.
Camminare in mezzo a decine di migliaia di persone che manifestano contro la reale falsità di un'immagine femminile piatta, fittizia e sconcia proposta da chi ha avuto la strada spianata verso il potere attraverso il possesso di quei media che manipolano la realtà, mi fa tirare un sospiro di sollievo, perchè ogni volta che leggevo i giornali o guardavo la tv credevo di vivere in un reality show.
Sono sempre stato grato alla natura per la diversità fisica e psichica delle donne, perchè è dal confronto con loro che ho imparato cosa sia la sessualità e non l'ho mai confusa con la genitalità. Ho imparato cosa sia il desiderio, cosa sia l'amore e cosa sia la creatività.
Se in un futuro, che non vedo tanto immediato, comprenderemo che il rapporto fra i due sessi è imprescindibile non tanto per la procreazione (che si può fare ormai in altri modi) quanto per la trasformazione psichica, scopriremo anche la chiave per sconfiggere la violenza, nella misura in cui capiremo che non può esistere un rapporto di dominio sull'altro essere umano che neghi o annulli la sua identità senza cadere nel vicolo cieco di un razzismo sterile che si guarda eternamente allo specchio. Scopriremo che la ragione ha il terrore del diverso da sè, che ha il terrore del desiderio e proprio per questo, nei secoli, le religioni ed una certa cultura, inventate dal maschio della specie, hanno negato la donna, perchè il rapporto di desiderio verso il diverso da sè scardina le certezze razionali, ed i poveri di mente hanno sempre pensato che gli uomini morirebbero di fame se si lasciassero andare alle passioni, perchè smetterebbero di accumulare il cibo per l'inverno godendosi la vita d'estate come le cicale (quest'immagine l'ho rubata a M.Fagioli).
Io ho sempre cercato, per quanto ho potuto, di godermi la vita nell'estate del desiderio, dove non esiste l'inverno.
Ancora non sono morto di fame, anzi, devo perdere quei tre chili che ho di troppo. 

9 commenti:

cristimar ha detto...

Cinque!!

Laura Raffaeli ha detto...

di sicuro sono le persone come te, quelle cioè che cercano quasi ossessivamente la realtà (e fai bene!), che aiuteranno l'umanità in degrado a raggiungere la libertà di godersi la vita.
che non è solo mettere qualche chilo in più ovviamente ;)
ciao, laura

Anonimo ha detto...

Personalmente non sento il desiderio di manifestare il diritto ad essere donna o il diritto ad essere considerata qualche cosa di diverso da un oggetto. Non mi ci vedo in questo modello. E non vedo nulla di concreto nei movimenti femministi di oggi. Non si parla, per esempio, della violenza delle donne sulle donne. Non si parla di parità reale. Si ragiona ancora per "ghetti", fazioni, donna contro uomo. Il mondo ci ha già superato di molto. E Berlusconi non è l'Italia. C'è molto altro.
se solo a qualcuno andasse di vedere oltre costui.

ruhevoll ha detto...

@Laura, potrei dire la stessa cosa di te, eccetto per i chili in più che le tue foto dimostrano chiaramente non esserci.
:)

@Occhi di Notte, hai ragione, procedere per contrapposizioni è errato, bisognerebbe imparare a rapportarsi alle reciproche diversità per scoprire dov'è la vera culla della creatività. Ma la stupidità umana si è sempre limitata ad osservare solo la diversità fisica ed ha tratto conclusioni sbagliate sulla donna (e di conseguenza anche sull'uomo). Il corto circuito su cui si avvita la ragione è proprio nel non riuscire a comprendere che uomini e donne sono uguali ma al tempo stesso diversi. E per la ragione tutto quello che è diverso da se stessa è irrazionale, per cui lo nega. Ecco perchè, al massimo, è riuscita a vedere la donna come "castrata", come se fosse un minus, credendo che il pensiero fosse prerogativa del maschio in quanto più forte muscolarmente e riconoscendo un pensiero nella donna solo quando esso era la fotocopia di quello razionale dell'uomo. In un certo senso è una sorta di omosessualità insita nella ragione.
Invece la diversità fisica genera una stupenda e fruttuosa diversità psichica, mentre la razionalità impone un modello unico, piatto, utilitaristico e superficiale.

ruhevoll ha detto...

@Cristina: parla per te!
:-)

cristimar ha detto...

Oh sì esistono variopinti tipi di mostri: le donne che uccidono i propri figli, i figli che fanno a pezzi i propri genitori, i preti che violentano i propri piccoli simili e così via.
.A parte la pratica privata, conoscete un modo più efficace di far sapere ai nostri governanti, alle giovani generazioni nate nel berlusconismo, al resto del mondo, che una consistente parte dell'Italia, a prescindere da età e genere, non ne può più di questo degrado?

ruhevoll ha detto...

@Cristina, ancora possiamo scendere in piazza. Per il resto ci vuole un lungo percorso.
Ma la tua estemporanea allusione al privato ed alla pazzia mi ha fatto sobbalzare perchè stavo proprio cercando di scrivere un post sulla scissione fra pubblico e privato.
Queste risonanze mi affascinano. Quando ce la farò ne riparleremo.
:-)

Francesco Zaffuto ha detto...

Forse la donna nelle epoche passate ha spinto l'uomo alla guerra, oggi forse lo spinge alla pace. Forse si stanno evolvendo entrambi, lo spero.

ruhevoll ha detto...

@Francesco,
non credo che le donne abbiano mai spinto l'uomo alla guerra, la violenza fisica di solito non è nelle loro corde, semmai, essendo molto intelligenti, possono essere violentissime psichicamente. Oltretutto, dato che l'uomo è muscolarmente più forte, hanno affinato al massimo grado l'arte di "fotterlo" quando lui va ad elemosinare il loro affetto. Se pensiamo al Macbeth è divertente osservare che fintanto è alleato della moglie-madre è praticamente inarrestabile ed invincibile, e solamente colui che non è stato partorito dal ventre di donna potrà sconfiggerlo, ossia Macduff. Shakespeare aveva un intuito inarrivabile secondo me.
Per fortuna penso e spero, come dici giustamente tu, che ci stiamo evolvendo.