mercoledì 16 febbraio 2011

Privacy



Mi stavo dibattendo nel tentativo di comprendere il senso della parola privato. A quel che ricordo deriva dai romani che lo contrapponevano a pubblico, ma il senso era quello della privazione di incarichi pubblici e, per estensione, venne poi inteso come separato e quindi, forzando appena un po', che riguarda l'individuo "da solo".
Se la cosiddetta privacy tende a difendere i movimenti e le attività del singolo fintanto non violino il codice penale o civile, va anche osservato che quello che per molti conta è il comportamento pubblico. Ossia un magistrato (meglio usare un falso bersaglio) può giocare a casa sua con le bamboline ma non può farlo in tribunale. Fa parte delle sacrosante libertà individuali no?
Io però vorrei sapere quanti cittadini si sentirebbero tranquilli se sapessero che, nell'eventualità di un processo che li vede coinvolti, venissero giudicati da quel magistrato. In altri termini ci preoccupiamo sempre del comportamento socialmente visibile ed ineccepibile ma quello che tentiamo sempre di intuire è la realtà personale-privata altrui, perchè è da quella che riusciamo a comprendere la realtà-verità di una persona.
Però non è lecito mettere in piazza quello che si è scoperto.
Mi domando perchè non sia lecito, cioè mi chiedo se questo sacrosanto rispetto non nasconda un'indifferenza o, peggio, una latente certezza che nel privato tutti siamo un po' matti.
Lungi da me l'idea di mettere telecamere e microfoni ovunque come in 1984 di Orwell e quindi mi accodo nel rispetto del privato di ognuno.
Però mi resta un piccolo tarlo, che tanto piccolo non è se penso che nei processi per efferati delitti vengono chiamati in causa gli psichiatri che devono stabilire la capacità di intendere e di volere dell'imputato per decidere se condannarlo al carcere comune o mandarlo in OPG. Mi sono sempre chiesto cosa intendono per capacità di intendere e volere quando hanno di fronte individui che hanno ucciso un loro simile non per legittima difesa. Di solito cercano il movente, come se fosse sufficiente a garantire che il criminale aveva un piano intelligibile e comprensibile. Ma è comprensibile un omicidio?
Insomma, non sono riuscito a spiegarlo bene perchè avrei dovuto scrivere troppo (bella scusa), ma io non concepisco la scissione tra pubblico e privato.
Purtroppo pare che sia molto diffusa...

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