lunedì 28 febbraio 2011

risvegli?

Non chiedo niente
e così quello che trovo
mi sembra un regalo.
Mi oppongo al violento,
ma il resto è libero
e così libero resto io.


Mi piace scrivere come se nessuno mi leggesse, ben sapendo che è una menzogna, ma è una menzogna sincera, ed io adoro certi ossimori.
Mi sono svegliato nel XVI secolo, non è una menzogna, è una fantasia suggerita dal luogo in cui ho dormito. Per cui ho pensato che avevo la mente sgombra e, di conseguenza, che non ho bisogno di nessuna concentrazione meditativa per raggiungere quello stato di libertà che qualcuno confonde con la "tabula rasa" a cui ambiscono in oriente. Io diffido dalle tabule rase perchè esse possono nascondere il vuoto (che è assenza mentale patologica) o addirittura lo smarrimento schizofrenico. Io semmai faccio piazza pulita delle immagini guaste o false, se me le ritrovo dentro, ma quelle buone me le tengo eccome, tanto so che si trasformano in continuazione.
Lo hanno fatto fin dalla mia nascita, sono il mio corredo affettivo, il DNA della mia fantasia, poca o tanta che sia.
La notte ed il sonno che porta i sogni sono la mia meditazione più profonda, poi ne esiste un'altra che faccio da sveglio ma di cui, semmai, mi accorgo solo dopo un po' di tempo. Qualcuno l'ha chiamata immagine inconscia non onirica.
Dunque, ricapitolando, sono nel tardo rinascimento e, se penso ad un post di qualche tempo fa, vuol dire che c'è della coerenza in me.
Bello dormire in una stanza alta sei metri, uscire e sentire il crocchiare della ghiaia sotto i piedi e vedere una foschia leggera tingere di blu le colline sullo sfondo.
Adesso torno lucido e lo scrivo, ma che palle la lucidità, non sono mica un pavimento di marmo!

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