giovedì 17 marzo 2011

Farfalle e vino



Ti è mai capitato, chiedevo ieri sera ad un'amica, di fare tutta una serie di appassionanti e liberi ragionamenti, magari accompagnati da qualche bicchiere di buon vino, e di percorrerli nelle loro diramazioni e implicazioni più nascoste, sentendoti anche intelligente in questo avventurarti leggero nell'impalpabile mondo del pensiero e delle immagini mentali, per poi giungere ad una sorta di catartica conclusione che racchiudi in una frase che, appena detta, ti appare di una banalità abissale, paragonabile alla scoperta dell'acqua calda?
La mia amica, per fortuna, ha detto che capita anche a lei.
Ero salvo.
Bene, la frase altisonante che avevo con tanta tribolazione partorito, dopo aver lasciato la mente libera di addentrarsi nei grandi misteri della conoscenza era questa: un rapporto è vero quando all'altro si riesce a dire la verità, qualsiasi essa sia.
Appena pronunciata la frase il mio volto deve avere assunto un'espressione assai ironica ed autocritica, lo leggevo in quello della mia amica che mi stava osservando, mentre sentivo le labbra ed il corpo tutto covare un'incontenibile ilarità.
Forse la verità vera l'ho vista nelle risate a crepapelle che ci siamo fatti dopo.
Stamani, evidentemente non ancora sazio di pensieri un tanto al chilo, ho confezionato un'altra cazzata e l'ho depositata sul cuscino della mia amica: la verità è una farfalla, vive solo un giorno, ma la sua immagine ci resta per tutta la vita.
Ecco, per oggi direi che può bastare...

2 commenti:

Zio Scriba ha detto...

Fossero tutte così le cazzate, mi sa che a ogni semaforo incontreremmo un Socrate o un Platone... :D

ruhevoll ha detto...

Ho un futuro da lavavetri allora!
:-)