martedì 12 aprile 2011

Pragmatismo della fantasia



Ho una dolcissima amica che dice sempre che stare troppo ad elucubrare è come giocare a chi fa la punta più fine alla matita.
Io aggiungo che se la punta è troppo fine rischia di spezzarsi appena la posi sul foglio per scrivere quello che hai pensato.
Per fortuna mi reputo abbastanza rozzo e butto giù i miei pensieri senza andar troppo per il sottile, anche se mi rendo conto che il concetto di "rozzaggine" dipende dai punti di vista.
La mia amica è molto pragmatica, è una sorta di contadina nel senso più nobile del termine, e mi dice sempre che di questi tempi serve ben poco parlare, dal momento che la comunicazione di massa è altamente inquinata e deviata, mentre invece serve molto il fare, concreto.
Le rispondo che qui, in questo piccolissimo e pressochè inutile luogo (il mio blog), l'unico agente inquinante è il mio pensiero o la mia realtà umana, fuori di qui faccio quello che posso, stando attento a non pensare mai che il mio microcosmo sia il mondo intero.
Però ho un'idea assolutamente inestirpabile: gli esseri umani nascono tutti nello stesso modo ma sono tutti diversi.
Prendiamoci un attimo di tempo. 
Come possiamo conciliare l'uguaglianza con la diversità?
La storia fasulla ci ha parlato di razze. In realtà non esistono e, come diceva Einstein, esiste solo la razza umana.
La nostra storia occidentale ci racconta del maschio della specie e delle sue imprese e quando parla della donna lo fa come se parlasse di un animale da riproduzione o di un'icona delle fantasticherie maschili. Quando non lo fa ne parla come se parlasse di un uomo, ovvero annullando la sua diversa identità sessuale (sorvolo sulla visione religiosa della donna perchè è semplicemente indecente).
Siccome non credo in dio e penso che Platone era un cretino, sono portato a pensare che un corpo diverso abbia una realtà psichica diversa. La ragione invece è un comune denominatore ed è sempre uguale a se stessa nel maschio e nella femmina. Ecco che, onde evitare ricerche troppo perturbanti, la ragione ha deciso di essere il fulcro o il cardine dell'identità degli esseri umani.
Ma io invece mi domando che fine fa tutto quello che non è riconducibile alla ragione e che la ragione non può comprendere, ovvero la realtà psichica delle donne e degli uomini quando sognano, amano e fanno le cose per niente. Ossia quando fanno ciò che li caratterizza davvero come umani e non come animali, dato che gli animali non fanno mai niente che non sia per l'utile.
Avrete capito che a me la ragione sta un po' strettina e, essendo io un ateo patentato, non sopporto che tutto ciò che esula dalla ragione vada a finire nella fede o in demenzialità affini.
Adoro la mia amica, anzi la amo, e mi diverte scoprire che sono io, maschietto, che cerco di portare acqua al suo mulino di donna. Mentre lei, donna, mi sprona ad essere concreto e non sognatore.
Io lo trovo delizioso perché ci leggo un andirivieni di situazioni in cui si cerca di portare il sogno a diventare realtà e la realtà a diventare sogno.
Ma adesso so che mi dirà che ho appuntato troppo la matita. Bene, vedrò quanto amabilmente ed abilmente saprà arrotondarla.
Questa, secondo me, è Dialettica con la d maiuscola, quella che esiste solo fra persone diverse che non hanno la violenza ma il desiderio nel loro dna.
E adesso metto un link molto pragmatico, per riconoscere la concretezza della mia amica, perchè adoro l'immagine della contadina che dice pane al pane e vino al vino, pur sapendo che quando le racconto i miei sogni a lei brillano gli occhi.

5 commenti:

Mario D'Amelio ha detto...

povero Platoneeeee :))))
cmq fai bene a pensare e condividere, sono piccoli piaceri perchè privarsene. e parlando in generale, a me pare che il guaio vero è che l'uomo finora abbia agito troppo e pensato troppo poco.

ruhevoll ha detto...

Vabbè dai, Platone è così incensato dalla nostra cultura che se c'è un bastian contrario non ne subirà un gran danno.

Anonimo ha detto...

Un post molto logico e interessante e ti disò hai messo in ordine un paio di cosette che anche io pensavo come te e mele hai messe a posto con la tua matita.
Noi siamo perchè pensiamo e pensiamo in maniera diversa ( e meno male!! ) , secondo la nosta indole e anima ( io animista lo sono e ho una Fede tutta mia che mi sostiene se casco ) ma la dialettica ci fa grandi e nello stesso tempo divinamente umani, ase mi permetti l'ossimoro.
Complimenti belle parole veramente
Cordialmente

ps piccola carezza a Platone che hai "maltrattato" , io sono una sua fan :-)

cristimar ha detto...

se Vittorio Arrigoni avesse usato solo la ragione sarebbe rimasto a casa con la sua famiglia, la fidanzata, gli amici, le comode sicurezze, le discussioni, la sensazione di sentirsi partecipi al dissenso soltanto con un click su "condividi". Non ne voglio fare un martire, né un eroe, ma un emblema di teoria, prassi, passione e sogni. Purtroppo lui l'ha pagata troppo cara ma ci sono milioni di persone in tutto il mondo che agiscono con la stessa passione http://www.youtube.com/watch?v=3z9uyQ6rRNw

"Un vincitore è solo un sognatore che non si è mai arreso." (Nelson Mandela)

ruhevoll ha detto...

@Cristimar, vero, assolutamente vero.