venerdì 20 maggio 2011

Barbe



"Il pianeta sarebbe molto più pacifico se tutti fossimo atei" (J.Saramago)


Ma che cazzo, scrivo post lunghissimi e barbosi, così nessuno li legge. Ma che ci posso fare? Quanto invidio la sintesi quando non è apodittica!!!
La barba ricresce, porca miseria, almeno ogni due giorni devo radermi. Una volta ho provato a lasciarla lunga, ma pare che m'invecchi e, visto che non sono più un pischello, devo giocare al meglio questo autunno fisico. Per quanto riguarda quello psichico invece continuo ad essere un ingenuo coglione, quindi non mi preoccupo.
Ultimamente, nel privato, mi accorgo di essere particolarmente accanito contro chi si professa credente, indipendentemente da quale sia il dio in cui crede. Già, mi diverte pensare alle religioni monoteiste ed ai loro portavoce. Mi diverto da morire quando sento qualcuno che dice: Dio lo vuole! E mi verrebbe sempre di domandargli: scusa ma te lo ha detto lui?
Ora capirete bene, se non siete credenti, che è abbastanza sconcertante sentire qualcuno che parla con chi non c'è inventandosi che ci sia. Ancora di più se parla in nome suo. Sarebbe abbastanza banale ed ovvio consigliare una visita psichiatrica ad un adulto che credesse a Babbo Natale, però pare che non lo sarebbe più se al posto dell'omino cicciottello trainato dalle renne (ecologista eh?) ci mettesse un triangolo con l'occhio nel mezzo oppure un altro tipo con la barba (il tema della barba sta diventando ossessivo!). Questa differenza fra i due (o i tre se ci metto il triangolo occhiuto) non riesco ancora a spiegarmela, mah, farà parte della "normale" schizofrenia dei "normali".
Il guaio tremendo è che io non sono tollerante, mi spiego, sono rispettosissimo delle libertà individuali e mi incazzo solamente quando un fatto privato di qualcuno (siano pure milioni di persone) viene imposto a tutti gli altri: sono antidemocratico ma pluralista e contro il sistema maggioritario. Ma questo è sotto gli occhi di ognuno e spero che anche chi è religioso, se non è violento, comprenda che non si deve imporre nessuna fede o comportamento da essa dettato a chi quella fede non ce l'ha.
Purtroppo se mi limitassi a questo non sarei sincero. La verità è che, pur rispettando le libertà altrui, quando mi trovo a parlare con una persona che crede in dio provo un disagio di fondo, come se sentissi che oltre un certo limite il nostro rapporto non può andare a causa di un difetto di comprensione, un difetto di crescita e ricerca psichica, una sensazione sgradevolissima di trovarmi di fronte ad un'alienazione la cui ricomposizione è impossibile se l'altro non fa un salto qualitativo.
Il guaio è che un credente pensa di averlo fatto lui il salto, e qui è il vero problema della libertà, per cui si finisce per lasciare tutto come possibile, Dio compreso.
E questo, dal mio punto di vista, è assurdo.
Mi rendo conto che sto mettendo per iscritto delle mie privatissime considerazioni, ma di fatto sto cominciando a diventare sempre più insofferente nei confronti di chi vuole continuare a vivere nella libertà senza sapere cosa significhi questa parola, senza sapere che non la possiamo usare se alieniamo in un'entità astratta ed inesistente una nostra dimensione interna, perchè se la alieniamo creeremo un'onnipotenza invincibile fuori di noi che come un fantasma ci osserverà dall'alto. E' vero che i cattolici, furbi, hanno escogitato il perdono e l'indulgenza, per cui possono agire i peggiori crimini e poi pentirsi, ma questi sono dettagli di bassa convenienza economica.
Insomma volevo scrivere sul mio blogghino che fintanto persiste un'alienazione religiosa di fondo non sarà possibile nessuna trasformazione degli esseri umani ma solo dei cambiamenti politico-economici, che verranno scambiati per progresso ma lasceranno intatte le dinamiche sottostanti agli scontri etnico-religiosi-ideologici. Perchè? Perchè la ragione penserà che gli scontri avvengono solo per motivi economici o di possesso e non riuscirà a pensare che avvengono per una carenza di identità umana, per un condizionamento culturale, per un'impostazione mentale vecchia di migliaia di anni. Per un religioso dio è intrasformabile e di conseguenza lo è anche l'essere umano.
Sarà quindi assolutamente inutile proporre il messaggio cristiano (anche se evolutivo rispetto a quello ebraico) se al fondo della religione cristiana c'è il peccato originale. Da questo punto di vista la religione islamica è già più evoluta. Ma quando finalmente riusciremo a liberarci del pensiero religioso scopriremo che i concetti di bene e di male non appartengono alla morale (o alla ragione) ma alla sanità mentale. E per essere sani di mente occorre non alienare niente di sè in un dio. Trovo molto più bello, sano e trasformativo alienare la mia immagine interna femminile in una bella ragazza, perchè la donna esiste e posso confrontarmici e trasformarmi, con Dio no perchè non esiste, è un'alienazione allo specchio, mi suggerirebbe solo il mio stesso pensiero e sarei portato a pensare che Dio è dentro di me o che lo sto sentendo (con ovvia sindrome delirante).
A me invece lo specchio serve solo per radermi.

3 commenti:

Mario D'Amelio ha detto...

Quando, parlando con una ragazza credente, le dissi che Dio non esiste, sai che mi rispose? Che anche se Dio non esiste è comunque un'ipotesi e che lei ha il diritto di formulare e credere in questa ipotesi.
Sembra una barzelletta, ma è la verità...

Mario D'Amelio ha detto...

p.s. sulla barba, argomento a me caro, io credo che se uno la lascia crescere incolta invecchi davvero. se uno la cura dona fascino. però alla fine curare la barba diventa un po' noioso..

ruhevoll ha detto...

@Andreij,
Appunto!