domenica 3 luglio 2011

Alta velocità, perché sto coi NoTav



Il problema è sempre l'informazione e la comunicazione. Quella sui NoTav poi è esemplare, in quanto spesso vengono liquidati con lo slogan "not in my backyard" per ridurre la loro protesta e la loro lotta ad una mediocre e banale lite condominiale. Invece sarebbe bene che tutti ci rendessimo conto che le cose non stanno affatto così. Il principio che ha animato quel movimento sta alla base della difesa dei beni comuni e del diritto inalienabile dei cittadini ad avere l'ultima parola sulle decisioni che riguardano il loro territorio inteso come bene comune e non come proprietà privata. Ed invece è proprio questo che i governi vogliono ribaltare adducendo falsi pretesti di interesse "nazionale". La verità è che la TAV non serve a niente, serve solo ad attingere fondi europei per attivare cantieri che interessano alle grandi imprese, alla mafia ed alle banche che dai prestiti ricaveranno interessi garantiti al 6,5%, interessi che pagheranno i cittadini. Esiste poi un ragionamento apparentemente "evolutivo" cavalcato anche da personaggi sdraiati su una comoda amaca (Michele Serra) che, fingendo di rispettare le motivazioni dei valsusini, sostengono che però la TAV è un progresso e che se nella storia non avessimo distrutto per costruire vivremmo ancora nelle caverne. Mi stupisce la mancanza totale di rapporto con la realtà attuale, con il mondo che dovrebbe rallentare le emissioni di gas serra (che divertente, forse la coincidenza di questa parola dovrebbe suggerirci di prendere le distanze da certe emanazioni di pensiero formulate su un'amaca!), un mondo che dovrebbe rivedere totalmente il concetto di crescita economica e svincolarlo dai falsi consumi e dal falso benessere. Lo dico perchè penso sia chiaro a molti che i nostri consumi e il nostro benessere materiale è strettamente legato al malessere ed alla povertà della maggior parte della popolazione mondiale. La TAV non contribuirà in nessun modo a migliorare la qualità della nostra vita, sarà piuttosto l'ennesimo buco di eroina in una economia tossica, i cui gestori sono spacciatori di falsi sogni.
Decrescita, per me, non significa involuzione o devoluzione, significa gestione consapevole ed armonica delle risorse e degli spazi, controllo consapevole delle nascite, investimento nelle ricerche svincolate dal concetto di profitto in denaro e indirizzate verso un concetto di bene comune, dove il bene comune non lo si stabilisce col criterio di maggioranza ma col criterio del consenso, di tutti.

4 commenti:

Unknown ha detto...

progresso è lasciar spazio all'intelligenza e non subire scelte di cui non so conoscono i Come e Perchè

ruhevoll ha detto...

esatto Saa'

Mario D'Amelio ha detto...

oh, il come si conosce e pure il perchè..
il come sono cantieri decennali che inquineranno, mangeranno un sacco di soldi e porteranno interessi alle banche pagate dal popolo, ecc.
il perchè è banale, ma è vero. le grandi opere fruttano sempre tangenti ai politici e soldi agli imprenditori. (a proposito, uno di loro, il più agguerrito sulla TAV è condanato per turbativa d'asta)
mica lo Stato promuove un intervento capillare di piccoli interventi, eh? lì non c'è niente o quasi da lucrare...

ruhevoll ha detto...

@andreij, forse, ma forse, il popolo sta iniziando a capire il meccanismo e forse, ma forse, inizierà ad incazzarsi davvero ed allora altro che scontri alla Maddalena...