giovedì 3 novembre 2011

una questione di luce



La felce mi arrapa anche solo col suo nome, sa di boschi antichi, è elegante, raffinata. Le sue costole mi ricordano altre forme, ma non saprei  dire per quali misteriosi percorsi la sua immagine evoca in me una dolce e flessuosa schiena di donna.
Amo il suo frusciare delicato, il suo giocar con la luce, le sue promesse di funghi nascosti. Non sempre mantenute, è vero, ma non per colpa della felce. Semmai per imperizia del cercatore.
Se fosse uno strumento musicale produrrebbe il suono di un'arpa eolica, ne sono sicuro. Non se ne costruiscono più, ahimè.
Forse ci hanno rubato i suoni, li hanno sostituiti con rumori insulsi. O forse molti hanno perduto le orecchie.
Osservare un sottobosco pieno di felci è quasi come immergersi dentro il mare a guardare le posidonie.
Io trattengo il fiato ma nei sogni, talvolta, si respira anche sott'acqua.
Poi, a volte, si nasce.
Quante volte siamo nati, quante nascite abbiamo perduto, quante ne abbiamo ritrovate?
Ingialliscono le felci, poi seccano e spariscono.
Tutti giochi di luce.
Devo continuamente imparare ad usare la luce giusta.
Per saper trovare.
Per saper vedere.
Per saper amare.

8 commenti:

giacy.nta ha detto...

Una rinascita anche questo bellissimo testo che ho letto ascoltando la tua chitarra ( prova d'ascolto ). Ho ricordato i boschi dove anch'io ho visto le felci, che, hai perfettamente ragione, fanno pensare a qualcosa di remoto e di sempre vivo al tempo stesso.
Ciao.

ruhevoll ha detto...

Giacy.nta, dio bono, mi fai arrossire!
:-)

Agnese ha detto...

non ho mai letto nulla del genere riguardo la felce :)
bello davvero!

Zio Scriba ha detto...

Meraviglia delle meraviglie. Potrei contemplare questa immagine per ore... Nel mio giardino ce n'è solo una, piccolissima, spuntata sotto una siepe... nei periodi di caldo e siccità è sempre una delle prime che penso a bagnare...

Felci a parte, davvero bella la tua riflessione.

ruhevoll ha detto...

@Agnese, io non so scrivere, ma quando ci provo cerco di essere libero. Anzi, mi fai pensare che sarebbe bello scrivere con la stessa libertà che hanno i sogni, dove i nessi avvengono per immagini e non per linguaggio verbale lucido.
Grazie.

ruhevoll ha detto...

@Zio, la foto l'ho scattata sabato scorso in un bel bosco di castagni, poi l'ho elaborata come se fosse un rorschach, chissà, forse perchè ci vedevo un sacco di cose...
:-)

Mia Euridice ha detto...

Anche io adoro le felci.

ruhevoll ha detto...

@mia_euridice, non so perché ma ne ero sicuro!