sabato 14 gennaio 2012

Di gattine, di cinciarelle e filosofie di vita.



Non Principessa, Vanessa, Cleopatra o vattelapesca quale altisonante nome, no.
Un'amica la chiamò Mota, perchè quando arrivò era piccola, nera e sporca di fango e da noi il fango si chiama mota, con la t strascicata alla toscana, quasi un th inglese (ma sanno una sega gl'inglesi).
Mostrò subito una vitalità notevole e un'instancabile curiosità: s'infilava dappertutto. Fu parcheggiata a tempo indeterminato, insieme a suo fratello, presso la mia vicina, che già ne aveva uno di gatti. E poi c'è anche "la vicina più lontana" (sta cinquanta metri più in là) che di gatti ne ha addirittura tre, e se si aggiungono i visitatori occasionali, ossia quelli che vengono a socializzare dalle case dei dintorni, qui ormai siamo in un gattile. La sera il mio giardino diventa un interessante luogo d'incontri per felini, quasi quasi gli metto un tavolino per il tè e qualche libro, sto anche valutando l'idea di un corso informativo sull'uso degli anticoncezionali, perché sennò qui si rischia la sovrapopolazione. Hai visto mai che, portandoli alla libertà sessuale invece che alla schiavitù dell'istinto procreativo, i gatti diventino creativi?
Mota sarebbe sicuramente una poetessa, glielo leggo negli occhi.


Adesso si sta facendo una signorina e già vedo lo sguardo concupiscente di un gattone che ha la testa grossa come un cocomero e che secondo me spadroneggia un po' troppo nella zona. Quando mi incontra si ferma e mi osserva titubante con i suoi occhioni tondi e ottusi ed io lo provoco:
Ceppicone, per farti  i' cappello ci vuole un ombrellone!
Ceppicone fa finta di non capire e lentamente, quatto quatto, cerca di attraversare il muretto per andare da Mota, ben sapendo che se s'azzarda a romperle i coglioni gli ringhio (beh è cretino, non capisce altro) e se insiste lo minaccio di fargli la ceretta (ma pare che sappia che le mie son solo parole).
Insomma il fidanzato di Mota dovrà avere la mia approvazione e Ceppicone è troppo scemo e bullo, le darebbe figli stupidi, mentre invece c'è un tipetto vispo e tigrato che, secondo me, sarebbe un compagno perfetto per Mota, tant'è che piace anche a lei. Ma Ceppicone, grosso, prepotente e invidioso, lo tiene alla larga. La natura è scema, questo sia chiaro una volta per tutte, predilige i prepotenti perchè, poraccia, si preoccupa solo dei muscoli e della buona salute, non esiste possibilità dialettica con la natura.
Gli esseri umani che pensano ancora di essere degli animali rendono infatti l'evoluzione della nostra specie oltremodo lenta e irta di complicazioni culturali. Per fortuna alcune donne (quelle più intelligenti) hanno fatto una selezione della specie in base alle qualità psichiche dei maschietti, regalandoci qualche genio come Mozart, Copernico, Shakespeare, Caravaggio, Pinel (ognuno metta quelli che vuole). Ma la strada è lunga prima di riuscire ad affrancarsi dalla lotta per la sopravvivenza, perchè il problema non è la natura o gli animali, il problema sono quegli esseri umani che non hanno raggiunto la consapevolezza di esserlo e schiavizzano i loro simili invocando una falsa legge di natura che sostituisce il denaro e la potenza economica ai muscoli, l'avida furbizia e l'accaparramento all'intelligenza e alla condivisione. Con la stupidità di sostenere che gli esseri umani hanno gli istinti! Che panzana storica! Una menzogna che fa comodo ai delinquenti.
Ad ogni modo per Mota ancora è presto, se ne parlerà a primavera. Il buffo è che nell'attesa il fratello tenta ripetutamente l'incesto, senza ancora sapere esattamente cosa lo attira. Lo vedete qui che annusa le zone più interessanti di Mota, 


che però non se lo fila manco di striscio, anzi lo tratta come un deficiente, lei ha classe, ed è lei che ha il miele sotto la coda e lo gestisce come le pare, beh non proprio, diciamo come pare alla sua natura.
Noi che natura abbiamo? Riusciremo a prendere atto della nostra identità? O continueremo a pensare di avere l'istinto animale limitandoci ad osservare che abbiamo un fegato come quello di un babbuino? Limitandoci a osservare solo la massa cerebrale e ricavarne conclusioni quantitative e non qualitative?
I vegani ad esempio si oppongono allo specismo, introducendo una sorta di codice dei diritti degli animali che va ben oltre la dieta vegetariana. Forse così pensano di eliminare il concetto di superiorità dell'essere umano sulle altre specie, io preferisco parlare di diversità. Trovo più che giusto non far soffrire nessun animale, e ritengo la dieta vegetariana molto sana e raccomandabile, intelligente direi, ma quando vedo che i vegani si oppongono anche all'uso del miele e del latte o al consumo di molluschi fino alle forme più primordiali di vita, allora mi sorge il dubbio (con tutto il rispetto) che il loro sia un integralismo un po' fanatico, nel senso di perdita del rapporto con la realtà per entrare in un'ideologia astratta e quasi mistica. Una forma di rifiuto, quello vegano, che mi appare impostato sulla negazione di quella stessa natura che vorrebbero difendere. Perché se noi dobbiamo rispettare gli animali e difendere i loro diritti (diritti che però abbiamo pensato noi) chi spiegherà ad un pettirosso che non deve mangiare il povero lombrico?
Che buffo, proprio mentre scrivo le mie scemenze giuro che si è posata sul muretto una cinciarella, adesso le parlerò dei suoi diritti e di quelli del lombrico!
Cinciarella: Da' retta S.Francesco, te pensa a non rompere i coglioni che ai lombrichi ci penso io.
Ruhevoll: Ho capito, vuoi dirmi che la natura va lasciata stare com'è!
Cincia: Certo, ma voglio anche dirti di non tirarti troppe seghe sulla tua presunta superiorità.
Ruhe: Io infatti cercavo di parlare di diversità, la natura meno la si tocca e meglio è.
Cincia: Ecco bravo, lo vedi che la natura ha fatto bene a combinare i cromosomi in modo tale da far sorgere il pensiero in quella scimmia che eri?
Ruhe: Già, ed infatti non sono più una scimmia, ho l'opponente del pollice e l'angolo del foro occipitale col suolo terrestre mi consente la stazione eretta.
Cincia: Sciocchezze, quella è roba che è venuta fuori dopo, perché "prima" hai avuto un'immagine-fantasia e "poi" lentamente si è trasformato anche il tuo corpo. Noi mica ce l'abbiamo la fantasia, manco ci riconosciamo allo specchio nonostante i soliti ricercatori americani ci abbiano provato migliaia e migliaia di volte a farci sbattere il muso contro.
Ruhe: Mamma mia, le spari grosse cincia, come puoi dimostrare una cosa simile?
Cincia: La deduco, dal fatto che tu non hai più l'istinto che ti guida ma hai quello che chiami libero arbitrio (termine utile per capirsi ma sarebbe più corretto parlare di pulsione). Tu puoi scegliere di non bere, anche a costo di morire, io no, non mi passa nemmeno per l'anticamera del cervello!
Ruhe: Allora vedi che i vegani esagerano? Vedi che hanno un atteggiamento normativo da primi della classe? Vedi che vogliono essere buoni stabilendo loro cosa sia la bontà? 
Cincia: Che c'entra? Loro in realtà cercano una strada per non opporsi alle leggi di natura perchè, in quanto esseri umani, ne sono succubi e dominatori al tempo stesso. Giustamente vogliono poter scegliere. E questo è il dilemma che li arrovella, per cui tentano di risolverlo in qualche modo, forse girando un po' su se stessi, ossia dicendo che gli animali hanno dei diritti, ben sapendo che quei diritti sono frutto del pensiero umano e non di quello degli animali, che non avendo la forma di pensiero degli umani vivono condizionati dall'istinto.
Ruhe: Che groviglio cincia mia! Io sono incuriosito dai vegani e condivido un sacco di cose con loro, ma ho qualche riserva. Ad esempio ho sentito che difendono ogni forma di vita, la scrivono addirittura con la  v maiuscola, Vita, e mi stavo domandando se in quella vita includessero anche quella del feto e, in tal caso e come logica conseguenza, non fossero per caso antiabortisti. E poi, come dicevo prima, come mai due pesi e due misure? Perchè se io mi mangio una trota alla mugnaia sono cattivo e se tu mangi un lombrico no? Non parlo degli allevamenti, che anche io abolirei, ma è il principio integralista che mi fa sentire puzza di religiosità, tant'è che li ho sentiti spesso accennare alla spiritualità e tu ben sai che l'unico spirito che riconosco è quello per metterci le ciliegie, poiché quell'altro, proprio perché non esiste, è il mandante di tutte le guerre.
Cincia: Lo so, ma è il groviglio in cui cade il vostro pensiero quando cerca di pensare se stesso per trovare una coerenza impossibile, prova a fargli sbattere un po' le ali, hai visto mai che dall'alto veda qualcosa che prima non vedeva? Ci guadagneremo tutti e voi, soprattutto, evitereste di distruggere il pianeta. 
Ruhe: Proverò, ma spero che quando dici "dall'alto" tu non intenda frescate divine ma solo (solo???) un salto qualitativo. Intanto le ali sbattile tu cincia dolcissima, prima che arrivi Mota, sai... non le ho ancora letto i tuoi diritti!


P.S. Una incredibile coincidenza ha fatto sì che un'amica blogger pubblicasse un post sul veganismo. Lo vedo adesso che sto pubblicando il mio. Nessuna intenzione polemica da parte mia, lo giuro, è davvero una particolarissima coincidenza. D'altra parte conosco la sua intelligenza e sono certo che non me ne vorrà, in fondo questa coincidenza esprime la non omologazione dei nostri pensieri, che io considero una ricchezza.

7 commenti:

Amaranta ha detto...

Prolisso (finalmente uno che non si limita, almeno con la scrittura), ironico (che è sempre un pregio)interessante (ho letto un bel pò di post di questo tuo blog senza neppure uno sbadiglio :)
Sei bravo.
Concordo con te su molto di ciò che scrivi e ho letto con piacere i tuoi racconti.
Di solito non lascio commenti, ma qui era doveroso.
A presto, dunque
Marilena

ruhevoll ha detto...

Amaranta tu mi stendi! O mi dici come faccio a reggere tutti questi complimenti senza ingrassare di dieci chili?
Grazie comunque, ho un sorriso a fetta di cocomero!

Grazia ha detto...

E allora non aggiungo anche i miei di complimenti.Stavo per fartene, giuro, ma appena ho letto che già con quelli di Amaranta saresti ingrassato di dieci chili, mi sono trattenuta. Per questa volta passo..sarà per la prossima.Comunque sono sempre più contenta di aver trovato il tuo blog.O sei stato tu a trovare il mio? Comunqueva bene così..Un abbraccio

Mia Euridice ha detto...

Ma che meraviglia questa micia.
Mi raccomando Ceppicone, ché certi soggetti vanno tenuti a bada con una certa energia.
Non si sa mai.

ruhevoll ha detto...

Stai sicura mia euridice, Ceppicone non l'avrà!

Felinità ha detto...

.... Amaranta è una strega con potenti ed arcani incantesimi, e con una delle sue magie mi ha segnalato questo tuo post con un che di felino .... e dato che sa quel che magheggia concortdo che il tuo è uno scritto diverso ed intelligentemente ironico. miao
ah .... echantè deliziosa Mota

ruhevoll ha detto...

Felinità, mi raccomando, che non si sparga troppo la voce fra i gatti, qui ce ne sono già abbastanza!
:-)