Piove, tanto per cambiare, e la noia mi insonnolisce. Ho un po' di tendinite e non posso suonare troppo, quindi sparo due cazzate per far passare questa giornata uggiosa.
Sento spesso argomentare pro o contro l'Euro. A volte sono propenso a pensarla come i detrattori della moneta unica, così come ho sempre preferito il pluralismo al mono o bi-colore. Però devo ammettere che non sono in grado di comprendere a fondo l'argomento dal punto di vista economico. Gli economisti sono come certi sedicenti ricercatori, alcuni proclamano scoperte miracolose e altri le contestano come clamorose bufale. Noi dovremmo cercare di capire chi dice la verità.
Non mi è affatto facile, perché quello dell'economia monetaria è un mondo totalmente consegnato alle grinfie della razionalità, scissa dal mondo degli affetti e delle passioni umane. Un mondo inventato dagli uomini che ne sono poi divenuti schiavi. Esattamente come è avvenuto con la maggior parte delle religioni. L'uomo aliena da se stesso le proprie invenzioni e ne subisce il fantasmatico potere.
Fuori dalla razionalità c'è la pazzia (dicono in molti).
Ex Ecclesiam nulla salus (dicono i preti).
Fuori dall'Euro cosa c'è?
Già l'origine del suo nome è controversa. A leggere Scazzopedia pare che sia un anglicismo (ma guarda strano che gli inglesi l'euro non l'hanno voluto manco per il piffero), mentre in Italia viene "percepito" ( cito wikipedia) come un accorciamento della parola Europa.
Percepito?
Vabbè.
Ma i miei crucci sono ben altri. Sempre wikipedia elenca come detrattori dell'euro una serie di nomi fra i quali alcuni premi Nobel. Ecchecazzo, andiamo a vedere chi erano e cosa dicevano! Il primo della lista è un certo Milton Friedman (mi vergogno di ammetterlo ma non sapevo chi fosse), vado a quella voce ed ecco un sorridente nonnetto che, fra i tanti impegni di ricerca nel mondo dell'economia, ha dato anche consulenze economiche a un certo Pinochet (quest'ultimo aimè lo ricordo bene!).
A questo punto il mio stomaco mi segnalerebbe di guardare all'euro con più simpatia, ma sarebbe un moto passionale, irrazionale, istintivo. Tornando al pensiero iniziale di questo post dovrei ragionare freddamente, scindere l'operato dell'uomo dal suo pensiero teorico.
Passano alcuni secondi e il mio stomaco urla: ma siamo matti??? E' proprio la scissione che genera la pazzia! Questi sono tutti scissi, anima e corpo, ragione e passione. E in quanto scissi il loro pensiero è semplicemente disumano, astratto e nazista.
Bene, basta così, andamo avanti con un altro nome.
Amartya Sen, economista indiano, premio Nobel nel 1998. Questo mi pace molto di più, dovrò approfondire. Ed infatti ecco una perla, metto
qui il link a una piccola intervista dello scorso anno al signor Sen.
E ora il mio stomaco sta molto meglio.
Conclusione?
Sono le politiche europee a essere completamente sbagliate, non l'euro. Anche se è verissimo quello che dice Sen, ossia che prima deve esserci un'unione reale tra i popoli e i paesi e solo dopo potrà esserci quella monetaria ed economica.
Sì ma allora che si fa? Si smantella l'Euro e ci facciamo fare a brandelli dagli speculatori?
Ecco, è questo che non riesco veramente a capire nè a sapere. La libertà di stampare moneta farebbe schizzare l'inflazione a livelli pazzeschi nel nostro paese. E non so che effetti avrebbe sulla nostra economia. Dico non so perché non è detto che l'inflazione sia sempre e solo una cosa negativa nel nostro sistema economico. Negli anni ottanta pagavo tranquillamente un mutuo al diciannove e settanta per cento, cifre che a dirle adesso fanno drizzare i capelli. Ma lo pagavo senza troppe preoccupazioni e il mio lavoro non era diverso da quello di ora, semplicemente guadagnavo di più. Poi sempre meno, e calava l'inflazione.
Il denaro non è niente, basta stamparlo. E stamparlo a profusione significa riconoscerne il valore effimero. Il denaro non è un'opera d'arte, nè un bene di per sè. Quello che conta è attribuire valore all'umano, e intendersi su quali siano le reali esigenze di tutti, non di pochi. E' questa la chiave per un'economia di sviluppo, da contrapporre a quella della crescita economica fine a se stessa.
Ecco fatto, così ho annoiato anche chi s'è azzardato a leggermi. Via, fo du' passi, ha smesso di piovere.