domenica 24 aprile 2011

Attis



Ladri di miti!
Ma a che serve dirlo? Forse chi crede ha la capacità di pensare? Sì, forse ce l'ha, ma non la vuole usare, la vuole negare. Forse ha intrapreso la strada della negazione per opporsi alla dittatura della ragione e, così facendo, non riesce a scoprire che è proprio la ragione a spingerlo verso la fede, perchè la ragione non comprende niente che sia diverso da se stessa e, quindi, ecco che tutto ciò che non è ragione diventa divino o demoniaco, comunque irrazionale e spirituale, facendo nascere la scissione e l'alienazione.
Poi c'è chi gestisce le dimensioni religiose e ne ricava soldi e potere. Chi si assoggetta o si rende complice di quel potere è un sicario o un alleato più o meno consapevole.
Povero Marx, che pensava di liquidare la religione con uno slogan banale. Non riuscì a scoprire le dinamiche psichiche che portano al pensiero religioso e gettò via il bambino con l'acqua sporca. Già, Marx fondava l'identità umana sulla capacità di costruire gli strumenti del proprio lavoro, escludendo quindi i bambini. Non credo ci voglia una particolare intelligenza per capire che, con quell'assunto, al bambino non viene riconosciuta l'identità umana, nè più nè meno di quello che facevano i greci quando fondavano l'identità umana sulla ragione.
E così, attraverso questa rottura di coglioni che è la stupida ragione, abbiamo lasciato che tutto il pensiero per immagini del nostro primo anno di vita andasse a costituire quel "mondo irrazionale" che tanto spaventa i religiosi cristiani che ci vedono il male.
Che palle, dico sempre le stesse cose, ma quando vedo degli atei che festeggiano la Pasqua mi cascano i coglioni.
Sono in trepidante attesa di un carrè di cinghiale, non certo per festeggiare alcunchè, ma solo per godermi la vita e vedere come se la cava la mia amica, novella Babette, alle prese con una bestia impegnativa come il cinghiale. Io, nel frattempo, cazzeggio qui sul blog ma non si creda che non partecipi alla realizzazione, tutt'altro, pontifico sul quantitativo di ginepro o sull'inopportunità di mettere l'alloro che accentuerebbe troppo il sapore selvatico dell'animale. E mentre lo scrivo penso alle corone d'alloro, ma non ricordo bene chi le inventò, se i greci per i vincitori delle gare olimpiche o certi cuochi attici per incoronare i maiali.

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