venerdì 2 settembre 2011
Lucy e... il futuro è donna
La scoprirono nel 1973 mentre ascoltavano la famosa canzone dei Beatles e per questo la chiamarono Lucy. Ma è incredibilmente bello il significato del suo nome in amarico, Dinqinesh, che significa " tu sei meravigliosa". Oggi avrebbe più di tre milioni di anni. Era alta poco più di un metro, viveva principalmente sugli alberi ed era in grado di camminare su due gambe.
Io m'invento le cose ma cerco di farlo sulla base di fantasie plausibili, per questo mi diverte pensare che è sempre grazie alle donne che noi facciamo le scoperte più interessanti. Lucy è stata la prima a proporci il lungo passaggio evolutivo dalla scimmia all'uomo, ma ci propone anche un'idea poco frequentata dagli evoluzionisti, ovvero quella del salto qualitativo. A me interessa perchè credo sia l'ora di finirla di pensare all'essere umano come ad un animale e vedere dei ricercatori deficienti (di solito americani) che studiano il sonno delle pecore o la pazzia nei topi, per poi ricavarne delle deduzioni sugli esseri umani.
Gli animali non dipingono e non dipingevano nemmeno ai tempi delle caverne. Le donne invece sì e trovo plausibile, l'ho già detto altrove, l'idea che i graffiti fossero opera loro perchè i maschietti erano sempre ad arrovellarsi in cerca di cibo, data la loro maggiore possanza fisica, mentre le donne accudivano i figli e, nei momenti liberi, potevano dipingere quelle meravigliose immagini. Da notare che quasi sempre la figura umana è stilizzata o addirittura astratta, mentre quando si tratta di animali la raffigurazione è pressochè esatta. Questa osservazione non sfuggì a Picasso, ma non dovrebbe sfuggire nemmeno a chi si occupa di ricerca sull'immagine interna degli esseri umani. Infatti il salto qualitativo rispetto agli animali, secondo la più avanzata e profonda teoria scientifica sulla realtà umana, consiste nella dinamica della nascita umana e della conseguente capacità di immaginare. Questo spazza via i preconcetti che vogliono vedere l'animale dentro l'essere umano per poi tradurli in irrazionalità (mondo greco) peccato originale e Male (mondo cristiano) inconscio perverso (freudismo). Tutte e tre sono impostazioni "religiose" anche se la prima si ancorava alla ragione e l'ultima ad una pseudoscienza.
Eppure ancora oggi sono tutte e tre estremamente presenti nella cultura e nel pensiero comune.
C'è quindi ancora molta ricerca da fare sull'immagine femminile, orrendamente negata da tutte e tre le impostazioni che ho elencato, prima di poterci sentire "al sicuro" dalla demenzialità del maschilismo patriarcale e, mi si perdoni, di un femminismo impostato come muro contro muro.
Il rapporto libero e paritario nella diversità è l'unica chiave per aprire nuove porte sul futuro.
Sembra che le donne siano molto più brave negli studi e nella gestione delle cose comuni, gli uomini stanno per essere "superati" perchè bloccati in un'immagine di dominio, potere e sopraffazione.
Le donne ci fotteranno il potere, ma a me non dispiace affatto, basta che ci fottano per bene e non neghino la nostra sensibilità. Perchè non mi cruccio di avere poca o tanta intelligenza, quando ne ho tanta la regalo, quando ne ho poca la prendo in prestito.
L'importante è che qualcuno finalmente ce l'abbia, perchè se l'intelligenza diventa un bene comune ne potremo usufruire tutti senza danno per nessuno.
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8 commenti:
Carino che un maschietto possa avere tutto quest'intuito sul principio femminile ;-))
In moltissime comunità pre-cristiane la sapienza e la medicina erano "donna"...la magia ed il "tramandarsi" delle tradizioni sapienziali "femminile".
Non è affatto assurda l'ipotesi che tu formuli. Esiste, infatti, una tradizione in questo senso, sprattutto nel nord dell'Europa, che la violenza dell'inquisizione ha cancellato, bruciandola dove necessario. Negando poi nel proprio stesso corpo, persino nel proprio cuore primordiale il principio femminile.
Come spiegare altrimenti l'apparente livore misogino della cristianità nei confronti della donna.
Grazie Ruhevoll di questa sensibilità, che sempre dimostri...ti fa onore e ti riconcilia con l'armonia dell'universo...che, come dice Hernàn Huarache Mamani è decisamente femminile ;-)))
Un abbraccione ^_*
Namastè
Rosa, che bello quando ti affacci qui. Pensa, è da quando sono tornato dalla Sardegna che ho in mente di scrivere qualcosa su Elianora d'Arborea e sulla sua enorme saggezza, oltre al fatto che nell'isola il cristianesimo fece molta difficoltà ad infiltrarsi proprio a causa della grande considerazione di cui godevano le donne. Donne che, peraltro, avevano già da molti secoli il diritto alla proprietà dei terreni (cosa inaudita altrove). Ma siccome c'è Michela Murgia che ne ha scritto ampiamente e bene non posso far altro che tacere... ubi maior minor cessat.
:-)
Un abbraccio fortissimo anche a te!
“ ...So che quando ho più idee degli altri , do agli altri queste idee, se le accettano, e questo è comandare.... " ( I. Calvino, Il Barone rampante".
Mi è vnuto in mente legendo il tuo bel post.
Buona giornata!
Giacy.nta, Calvino era un uomo intelligente!
Buona giornata anche a te!
come sarebbe bello se invece di uomini e donne fossimo semplicemente persone, uguali, nel bene e nel male.E te lo dice una che le donne che gli uomini e le donne li preferisce senza categorie, senza steccati, Intanto aspetto la "tua"Eleonora d'arborea e so che come sempre scriverai qualcosa che vale la pena leggere.Un abbraccio
Credo che da un'umanità femminilizzata avremmo tutto da guadagnare (forse addirittura la sopravvivenza stessa!...)
Avrei invece qualcosa da ridire sul definire le femmine più intelligenti perché più secchie a scuola (personalmente l'intuito l'ho sempre visto dentro i maschi, nelle femmine invece tante determinazione e tanto studiare a memoria, ma forse è stato un caso dovuto alle frequentazioni mie...) o perché più dotate di senso pratico.
In generale mi viene un po' di orticaria quando si parla categoricamente di "maschietti" e "femminucce" (due termini che odio già di per se stessi): ma forse sono io un caso particolare, forse sono io a essere, almeno mentalmente, quasi ermafrodita, a stare benissimo con la mia parte Femminile, e quindi a respingere le forzate differenziazioni culturali tra esseri umani col pene ed esseri umani con la vagina (si comincia presto, i soldatini agli uni e le bamboline alle altre ecc.)
Certo, nella maggioranza dei maschi "là fuori" c'è tanta violenza, sopraffazione, ignoranza, e devastante imbecillità, ma mi si permetta, per restare al mio campo, di essere quasi misogino e citare una frase scritta tempo fa da un famoso critico: "La narrativa è un'Arte Femminile in cui stranamente eccellono i maschi". :D
@Grazia, le parole a volte sono difficili da usare perchè spesso il senso comune le deforma o addirittura le altera. Prendiamo ad esempio la parola "inconscio". Una carissima amica ha fatto una splendida ricerca attraverso la quale è riuscita a dimostrare che, a partire da Lutero e via via per altri percorsi che portano fino a Freud, il termine inconscio si è trasformato da aggettivo in sostantivo: Das Unbewusste. Diventando così non una cosa sconosciuta ma conoscibile, quanto un qualcosa di inconoscibile in assoluto.
Tutta questa tiritera è per giustificarmi del fatto che, sarà un difetto mio, do ai termini uomo e donna il significato di due persone che quando sono in rapporto possono "completarsi" l'un l'altro, ma non certo nel senso del matrimonio o di altre pippe del genere, quanto invece per il fatto che, se usciamo per un momento dalla fissazione sulla razionalità, che è uguale per tutti e due, possiamo renderci conto che una realtà fisica diversa genera una realtà psichica diversa. Attenzione, non meglio o peggio, ma semplicemente diversa. Ne consegue che per me il rapporto fra realtà psichiche e fisiche diverse è idealmente il più creativo. Dico idealmente perchè a volte ci sono coppie apparentemente eterosessuali che secondo me andrebbero sbattute su uno scoglio come un polpo.
:-)
Per Elianora mi sono rassegnato, ma consiglio Michela Murgia.
Un abbraccione!
Zio, forse non sono propriamente più intelligenti, diciamo che hanno un'intelligenza molto sofisticata che talvolta sfugge ai razionaloni, ma la cultura catto-maschilista è talmente cretina e violenta che il confronto le rende oggettivamente molto più brillanti e creative. Forse io alludo ad una creatività che va oltre il fare arte con le cose inanimate, colori, inchiostro, note.
Forse la prima vera creatività è la distruzione dell'indifferenza altrui.
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