Brahms era fottutamente invidioso di chiunque fosse in grado di scrivere una sinfonia. A lui non riusciva, ne ha scritte quattro ed ovunque si sente l'enorme complesso d'inferiorità che aveva nei confronti di Beethoven. Non era capace di separarsi da quel padre, e per questo odiava la libertà di chi si azzardava a scrivere sinfonie fuori dai binari formali che lui riteneva inviolabili (non c'è peggior prigione di quella che ci costruiamo da soli). Faceva battute al vetriolo nei confronti dei giovani musicisti che gli sottoponevano i loro lavori, come quando a un trepidante Bruch disse: "Ma da che cartolaio compri questa bella carta da musica?", mentre a Rott consigliò di andare a quel paese e di cambiare mestiere perché la musica non faceva per lui.
Insomma era davvero tremendo, anche se nell'ambito della musica da camera è stato un vero gigante. Però la mia maestra, che ragionava con i sensi buona donna, mi diceva che tutta la musica di Brahms è pervasa dall'impotenza, è piena di slanci e di tensioni ma non ti portano mai all'orgasmo. Cosa intendeva per orgasmo in musica? Beh, provate ad ascoltare il famosissimo preludio della prima suite per violoncello di Bach... Troppo breve? Vabbè, era per capirsi, a volte basta anche una sveltina, sennò ascoltate il primo movimento del concerto per violino e orchestra di Beethoven. Troppo celebre e celebrato? Qualcosa di meno conosciuto? Tanto per avere orgasmi nuovi? Ora vi frego io, mettete sù la musica per archi celesta e percussioni di Bartok, se riuscite a lasciarvi andare a quelle sonorità avrete un'orgasmo intelligentissimo! Esagero? Ognuno l'orgasmo ce l'ha come e con chi vuole? Certo, c'è anche l'autoerotismo, è facile, piacevole, economico, ma si conosce meno gente...
Ruhevoll, fatti i cavolacci tuoi!!!
Ma via, stavo scherzando uffa.
Tornando ai tempi di Brahms, c'era un omino schivo e modesto che si chiamava Anton Bruckner,
suonava benissimo l'organo e scriveva sinfonie meravigliose, ma lontane dal formalismo classico. Fu per questo che nacque una querelle, via chiamiamola diatriba che è meglio, fra due scuole di pensiero contrapposte che usarono Brahms come difensore dell'accademismo e Bruckner (suo malgrado) come paladino di una nuova musica. Ai due diretti interessati forse non gliene fregava granchè l'uno dell'altro ma nel gran polverone sollevato dall'odioso e fanatico musicologo Hanslick (Basta leggere il suo libercolo "il bello musicale"), fu Bruckner forse, lì per lì, ad avere la peggio. Era troppo modesto e poco combattivo, si limitò a comporre la sua musica lasciando che gli scontri passassero sopra la sua testa china sul leggio. Le sue composizioni furono praticamente ignorate fino all'età di sessant'anni, poi parallelamente al suo declino fisico e mentale crebbero la sua fama e la sua popolarità. Per fortuna Mahler amò i "pitoni sinfonici" composti da Bruckner, e nelle sue superbe e meravigliose sinfonie ci fa ritrovare una qualche memoria del piccolo grande organista.
Ma, dico io, se non ci fossero i critici narcisisti e gli opinionisti a vanvera, che mai hanno composto niente di musicalmente rilevante, non si vivrebbe meglio?
Cretino, basta non starli a sentire!
7 commenti:
E' da un po' che non ascolto musica "d'altri tempi". Questo tuo post è un invito irresistibile a farlo:)
Vado ad ascoltare Bartok.
La vera vendetta contro i veri impotenti non creativi (i critici) è proprio questa: che leggendo il tuo post viene voglia di ascoltare TUTTI gli Autori che nomini (i conosciuti e gli sconosciuti, quelli che si scannavano e quelli che si ignoravano e quelli che si amavano) mentre non viene (almeno a me) nessuna curiosità di documentarsi su cosa ne dicessero gli opinionisti narcisisti... :-))
Ruhe, mi piace tantissimo come parli di musica.Mi fa venire voglia di ascoltare, di confrontare e perchè no? gli orgasmi intelligentissimi di Bartok . Hai trovato la chiave giusta per rendere interessante e comprensibile un argomento straordinario da non lasciare nelle mani dei soliti critici supercolti capaci di distruggere ogni interesse in chi legge o in chi ascolta. Per favore scrivine ancora di post come questo.E ora vado a sentirmi Bartok
Grazie
Giacynta, Bartok è un po' ostico, ma la sua è una musica intelligentissima.
;-)
Zio, se penso a quando leggevo (di solito su La Repubblica) gli articoli di Bortolotto o di Arbasino mi si gelano le palle.
Poi ho imparato ad usare quel giornale per accendere la stufa, e allora il loro linguaggio è diventato più caldo e pieno di senso...
:-D
Grazia, ora tremo all'idea che Bartok possa non piacerti. Però il novecento sarebbe vuoto senza di lui. Ho anche letto le sue lezioni, oltre alle sue lettere, era davvero un grande, perchè era umanissimo.
Seulement un parler :)
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