Accidenti, mi sono sbagliato.
Chiedo scusa...ma sono un fagiano.
Non avevo immaginato quanto mi sarebbe mancato scrivere le mie cazzate e condividerle con gli amici del blog.
Ora mi tocca sfrucugliare ulteriormente su questo strano mondo virtuale e su questo nuovo modo di essere amici (io sono un rompicazzi, lo ammetto, soprattutto di me stesso).
La cosa che più di ogni altra mi è sempre piaciuta è che qui non si dà peso alla figura, alle fattezze, al sembiante, all'aspetto fisico: lo inventiamo, lo immaginiamo, lo deduciamo, lo ipotizziamo, e poi ce ne freghiamo. So un'accidente io come cazzo siete fatti voi, se siete grassi, magri, alti, bassi, vecchi, giovani, belli o brutti.
Eccole le due paroline magiche da tutti temute, belli o brutti.
Se c'è un luogo dove finalmente ci si può rendere conto che la bellezza e la bruttezza sono prima di tutto dimensioni interne è proprio questo!
Non a tutti piace Picasso, ma a me, che un tempo non ero certo un suo ammiratore, capitò di osservare attentamente due suoi dipinti che raffiguravano una ragazza. Ovviamente era tutto un casino, gli occhi da una parte il naso dall'altra, la bocca per i fatti suoi, insomma se avessi pensato che la pittura è rappresentazione fotografica della realtà quello era solo un gran bordello.
E invece, siccome ero in vacanza in Spagna e quindi molto calmo e rilassato, mi accorsi che quei dipinti non erano affatto dissociati, quelli erano due ritratti dell'immagine di una bellissima ragazza. Ho dovuto scrivere "dell'immagine di una bellissima ragazza" e non "di una bellissima ragazza". L'ho fatto per riuscire a spiegarmi dal momento che spesso, quando parlo di immagine, qualcuno capisce figura, mentre invece l'immagine di una persona non è solo il suo aspetto esteriore, anche se poi si riflette su di esso, ma il suo modo di essere, di muoversi, di pensare, di amare e odiare.
Quante volte mi è capitato di "innamorarmi" di persone che secondo i canoni estetico- demenzial-nazisti non erano per niente belle, eppure sprigionavano una calma, una vitalità, un'intelligenza, una sensibilità, una forza, una profondità che mi mandavano in brodo di giuggiole.
Erano bellissime persone.
Nei loro occhi si celava una luce speciale.
Cosa poi sia la bellezza di una persona non lo so dire, mi affido volentieri ai versi di una poetessa geniale che un'amica mi ha fatto leggere proprio stamani:
La poesia-
ma cos'è mai la poesia?
Più d'una risposta incerta
è stata già data in proposito.
Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo
come alla salvezza di un corrimano.
( Wislawa Szymboroska)
Ecco fatto, ora però mi son rotto di scrivere, anche se ci sarebbe tanto da dire sull'immagine e sulla confusione che c'è in giro riguardo a questa parola.
Che sia solo un problema di piattezza come quella degli stilisti, che celebrano l'aspetto annullando il contenuto?
Come dico sempre con gli amici, se uno è una piastrella non vede altro che piastrelle, sta attento alle piastrelle, osserva le piastrelle, si interessa di piastrelle, si preoccupa per le piastrelle, ama le piastrelle e... vive la sua vita di piastrellista.
Ora scelgo una foto per questo post primaverile, ne ho scattata una poco fa all'albero della mia vicina (cazzo com'è bello!), pare sia coperto di neve e invece...
15 commenti:
Lo sapevo che non saresti stato lontano a lungo...
Pensavo fosse neve davvero, quella sull'albero.
mia_euridice, come ogni donna intelligente sai molto di più di quel che so io. Forse la neve era solo sul mio cuore.
Se dovessi dirti che mi dispiace che tu non riesca a stare distante dal blog (e da noi per conseguenza)...bhè, mentirei.
Molto spesso mi sono trovata a pensare, esattamente come te, che questo tipo di rapporto superasse, pur nei suoi limiti, le miserie dell'attenzione all'aspetto, alla forma, alla vuota apparenza per dare finalmente importanza ai contenuti. Non è sempre così, molta vacuità e stupidità, molta cattiveria e menzogna sono veicolate dalla rete...ma non solo.
Quando poi, si riesce a superare il senso delle quattro stronzate, buttate lì tanto per fare e a regalare un poco di sè stessi cercando l'anima ed il cuore, si corre il rischio persino di avere delle belle soddisfazioni, di scoprire che anche on line può passare l'empatia, che anzi essa è facilitata, a volte dalla mancanza della necessità di essere "gradevoli" nell'aspetto...certo dipende sempre da cosa si cerca!
Molto bella la foto che hai scelto :)
Un abbraccio!
Namastè
condividi, non temere la condivisione ci rasserena e ci fa liberi
Che piacere tornare a leggerti! Un abbraccio.:)
Finalmente! !!! ( e qui i punti esclamativi ci stanno tutti).
Avevo voglia di rileggerti, ti sei scelto un gran bell'argomento e, in più, stavolta concordo con te su tutto.Cosa volere di più per il rientro ?
Un grandissimo abbraccio
quello che mi allontana dal Picasso cubista, non sono le forme distorte, ma i colori cupi, mi spengono l'anima, non fanno volare l'immaginazione, mi prendo il tuo albero ed i colori della primavera.
Bello aver scoperto questo posto solo di recente, non ho sofferto l'abbandono :)
Bentornato caro Amico!!
Sì: i veri poeti non sanno cosa sia la poesia (o comunque non ne danno una pedante definizione tecnica) e gli innamorati della Bellezza sanno che essa non si sa e non si spiega: si intuisce, la si ama, se ne gode.
@Rosa, nel web c'è di tutto, per quello ho dissertato sui "cultori della piastrella". Il web è come il mondo, è pieno di scemi e di poeti, di falsari e di onesti, e come nel mondo sta a noi scegliere chi vogliamo frequentare, qui scegliamo chi vogliamo leggere. E siamo felici di trovare meraviglie.
Un abbraccione anche a te!
@Civettacanterina, non avevo timore a condividere ed infatti ho condiviso.
@giagynta, ricambio con molto affetto il tuo abbraccio!
@Grazia, l'immagine è un argomento meraviglioso e... tu ne sai qualcosa :)
Ti abbraccio forte forte!
@Amanda, i quadri in questione erano coloratissimi e non propriamente cubisti, non riesco a trovarli in rete sennò ce li avrei messi. Quanto all'abbandono io non volevo abbandonare nessuno dei miei amici, ci tengo a loro...ed ora ci tengo anche a te.
Ciao Zio, vedo che ci intendiamo al volo. :-)
"ci sarebbe tanto da dire sull'immagine e sulla confusione che c'è in giro riguardo a questa parola": la verità dell'immagine possiamo darla solo noi ciechi, meglio se ex vedenti come me.
per me ad esempio ciò che dici sugli amici virtuali vale per tutto: che ne so come sei anche se mi mandi una tua foto? eppure vivo l'immagine lo stesso, ricordando qualcosa visto prima, attingendo a nuove risorse sensoriali arrivate dopo la cecità, semplicemente anche fregandomene di come sono fuori gli altri, mi manca solo di non vedere più le stelle e il cielo, questo mi manca molto, il resto non è immagine, ma virtualità. ciao un abbraccio, laura
Immagina un sorriso:)
Carissima Laura, forse a sostegno di tutto questo è importante ricordare che i neonati non vedono altro che luci ed ombre e le prime immagini che fanno sono più che altro immagini acustiche, tattili, olfattive. Lo avevo praticamente detto anche nel post precedente.
Un forte abbraccio
Alea, è bello immaginare il tuo!!!
non avevo letto il post precedente, ma cambia poco, visto che la visione di un neonato somiglia così tanto alla mia.
a volte si scrive un blog come report personale o come scambio di emozioni e informazioni, oltre a chi lo scrive perché non ha altro da fare, e comunque si fa sempre in tempo a chiuderlo e non scrivere più, ma finché ti va, scambiamo emozioni in questo deserto virtuale, che non è solo il web purtroppo, ciao
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