giovedì 13 dicembre 2012
pensierini al freddo
Se poggio le dita sulla tastiera, per scrivere a cazzo di cane come mio solito, non succede niente. Escono fuori giusto poche e inutili parole (oddio, non che ne abbia mai scritte di utili...).
Che io stia diventando un po' più intelligente?
No, non c'è pericolo.
Non so perché ma mi torna spesso alla mente un passo de L'idiota (o era ne I Demoni? Vabbè, comunque era di Dostoevskij) in cui il grande scrittore descriveva una condizione umana comune a tutte le persone dotate di un'intelligenza medio-alta, ossia che non sono abbastanza stupide da poter vivere beate ma nemmeno abbastanza geniali da saper risolvere i problemi.
E quindi patiscono la prigione della loro mediocrità, alta o bassa che sia.
Dostoevskij era davvero un gigante!
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10 commenti:
Sei tornato alla grande...!
azzo, se lo era... però non svalutare le parole tue, ché s'approssimano assai più al geniale che al beato-beota... :)
Un abbraccio, caro amico!
Fedor è uno dei più grandi, geniali, dotati, speciali scrittori che abbiano mai calpestato questo pianeta.
Pensiero al freddo, ma preciso e condivisibile.
Vabbè mi torni in ottima compagnia :)
Grazie amici, quel passo di Fedor riecheggia spesso nei miei pensieri.
Ma anche la conclusione è di Doostoevskij? L'inquietudine non è forse condizione necessaria per prendere una penna ( o mettersi davanti ad una tastiera ) e scrivere? E scrivere è uscire dalla prigione:)
p.s.
bentornato!
Grazia, le possibilità d'interpretazione sono molte. Scrivere per inquietudine va benissimo!
Che poi questo faccia uscire dalla mediocrità ne dubito.
Si potrebbe anche essere inquieti perchè mediocri.
:-)))
Un abbraccione
Solo una mente elevata sa di poter essere anche un mediocre.
Saa, sei impareggiabile!
:)
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