L'eremo, il mio, concilia il fancazzismo con la scrittura e la riflessione. Ma subito mi fermo, perché la parola riflessione mi sta antipatica, la usano spesso i preti e gli ipocriti.
Io non rifletto, non sono uno specchio.
Penso, e prima ancora di pensare faccio
immagini. Sono quelle a dare il La al pensiero.
Cosa siano poi queste immagini non
saprei dire, non sono figure, sono semmai più simili a sensazioni,
emozioni, affetti. Ma anche questi, a ben vedere, sono solo simulacri
di quelle immagini, o effetti di quelle immagini, ché nude son
troppo evanescenti e indefinite.
Stanno a monte di tutto.
Stanno a monte di tutto.
Le parole poi le coprono ancora di
più, le vestono e le trasformano per renderle comunicabili, ma così
non sono più loro.
Semmai, ma questo è grazie ai poeti e ai grandi scrittori, talvolta ci compaiono davanti, ed è uno stupore dei nostri stessi occhi.
Semmai, ma questo è grazie ai poeti e ai grandi scrittori, talvolta ci compaiono davanti, ed è uno stupore dei nostri stessi occhi.
6 commenti:
E grazie ai grandi pittori che, a volte, hanno dato immagini ai nostri sogni!
una riflessione non riflettente, opaca se preferisci, ma molto mirata, mi piace nella sua opacità non riflettente :)
@Grazia, è vero ma ho anche omesso i grandi musicisti, ben sapendo che le immagini acustiche sorgono ben prima di quelle visive....
;)
@Amanda, con tutti questi riflessi farò bene a mettere gli occhiali scuri!
:)))
lo stupore di vedere un utero nella selva:)
@Giacynta, toh non lo avevo visto! Però, tanto per rimanere in tema di riflessi, quante illusioni creano le immagini speculari!
Un abbraccio
@Giacynta, ora che guardo meglio vedo un volto di donna nella parte centrale in alto. Ma magari se lo guardo un'altra volta chissà cosa ci vedo, è un po' come i rorschach. Boh.
:)
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