Anni fa assistetti a un dibattito in
cui un docente di neuropsichiatria paragonava il cervello
all'hardware e il pensiero al software. Purtroppo era un incallito
organicista e non capiva un cazzo di pensiero umano.
Nel post precedente avevo messo la foto
di un tramonto con in sovrimpressione una partitura di Bach. A dire
il vero prima ho messo la foto e poi ho scritto il titolo del post,
perché in effetti il motivo di quella foto me lo son chiesto dopo.
Vediamo un po' se riesco a confondermi
più di quanto già non lo sia.
Se penso al tramonto, quello della
foto, esso è una cosa fisica, reale, fatto di terra e cielo e, anche
se non sono percepibili nella foto, di odori e suoni che ricordo
perchè la foto l'ho scattata io. La partitura invece, anche se è
scritta su un foglio di carta fisico, esprime un'idea, un modo di
pensare, è il prodotto del pensiero e della fantasia. Posso quindi
prendere in prestito la foto del tramonto come immagine dell'hardware
e la partitura per quella del software.
E' ovvio che se non c'è hardware non
possiamo installare un software, ma la sottigliezza è nella parola
installare. Infatti sono in molti, purtroppo, a pensare che il
software ce lo abbia installato Dio, che è un software senza
hardware, un'idea astratta senza tempo né corpo. Ma per fortuna sono anche moltissimi a pensare che il software nasca dal corpo e che si
sviluppi grazie ai rapporti che abbiamo, all'ambiente e alla cultura
in cui viviamo. Resta però in molti la fissazione a volersi
domandare se sia preinstallato o no, che è un atteggiamento
metodologico di pensiero ancora religioso perché non prende in
considerazione il divenire della materia, in altri termini non prende
in considerazione la nascita del pensiero dalla realtà biologica e
quindi è un pensiero che tende sempre ad operare la scissione fra
anima e corpo. Gli organicisti, come quel docente, vedono invece solo
la materia e finiscono per annullare il pensiero perché pensano che
sia un effetto secondario della realtà fisica e quindi, anche loro,
operano una scissione.
Per me no, e sostenerlo implica la
manifestazione, il sostegno e la difesa del mio software (ossia del
mio modo di pensare), nonché della sua origine scientifico-culturale
che è in continua trasformazione ed evoluzione, intendendo con
questo il fatto che potrò sempre cambiare software se ne troverò
uno più intelligente e più umano. Solo i cretini infatti non
cambiano mai idea quando ne trovano una migliore, perché non sono in
grado di riconoscerla.
In conclusione dobbiamo lavorare molto
per migliorare il nostro software, scegliercene uno buono, valido,
privo di distorsioni, di negazioni, di annullamenti, di bugie, di
false credenze.
E la cosa non è affatto facile,
soprattutto è difficile liberarsi di un software culturale che
abbiamo bevuto fin da piccoli e che si è installato come un virus
nei nostri pensieri. Come il software del peccato originale (cazzo
tiro fuori sempre quello, devo avere un bug!) o quello dell'homo
homini lupus (idem...).
Ieri una mia amica, quando le ho detto
il nome del mio nuovo sistema operativo (che non cito per non fare
pubblicità che potrebbe venir male interpretata) mi ha raccontato
una storiella a proposito di quel nome. Uno studioso occidentale era
in Africa per delle ricerche sul comportamento di alcune tribù. Ad
un certo punto disse a dei ragazzini che aveva messo del cioccolato
su una pietra distante un centinaio di metri, chi ci arrivava per primo
poteva prendersela. Lo studioso rimase basito quando vide che tutti i
ragazzi corsero verso la cioccolata tenendosi per mano e, quando la
raggiunsero, la divisero tra loro.
Bach è di tutti, è il massimo epilogo
della musica antica e al tempo stesso la piattaforma di base per la
musica moderna. Potevo metterci anche Beethoven o Mozart, ma pure
Caravaggio o Van Gogh e perchè no un sonetto di Shakespeare o una
pagina di Saramago? Oppure una scultura del Canova, o la teoria di
Copernico, o quella di Einstein o magari una lettera d'amore di una
ragazza.
Sono tutte ottime idee.
A ognuno il suo software preferito,
l'importante è non sceglierne uno farlocco!
2 commenti:
la sola di quei bambini che si tengono per mano verso la meta mi ha commossa
@Amanda, sei un'incorreggibile scettica!
:)))
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