domenica 3 febbraio 2013

hardware & software



Anni fa assistetti a un dibattito in cui un docente di neuropsichiatria paragonava il cervello all'hardware e il pensiero al software. Purtroppo era un incallito organicista e non capiva un cazzo di pensiero umano.
Nel post precedente avevo messo la foto di un tramonto con in sovrimpressione una partitura di Bach. A dire il vero prima ho messo la foto e poi ho scritto il titolo del post, perché in effetti il motivo di quella foto me lo son chiesto dopo.
Vediamo un po' se riesco a confondermi più di quanto già non lo sia.
Se penso al tramonto, quello della foto, esso è una cosa fisica, reale, fatto di terra e cielo e, anche se non sono percepibili nella foto, di odori e suoni che ricordo perchè la foto l'ho scattata io. La partitura invece, anche se è scritta su un foglio di carta fisico, esprime un'idea, un modo di pensare, è il prodotto del pensiero e della fantasia. Posso quindi prendere in prestito la foto del tramonto come immagine dell'hardware e la partitura per quella del software.
E' ovvio che se non c'è hardware non possiamo installare un software, ma la sottigliezza è nella parola installare. Infatti sono in molti, purtroppo, a pensare che il software ce lo abbia installato Dio, che è un software senza hardware, un'idea astratta senza tempo né corpo. Ma per fortuna sono anche moltissimi a pensare che il software nasca dal corpo e che si sviluppi grazie ai rapporti che abbiamo, all'ambiente e alla cultura in cui viviamo. Resta però in molti la fissazione a volersi domandare se sia preinstallato o no, che è un atteggiamento metodologico di pensiero ancora religioso perché non prende in considerazione il divenire della materia, in altri termini non prende in considerazione la nascita del pensiero dalla realtà biologica e quindi è un pensiero che tende sempre ad operare la scissione fra anima e corpo. Gli organicisti, come quel docente, vedono invece solo la materia e finiscono per annullare il pensiero perché pensano che sia un effetto secondario della realtà fisica e quindi, anche loro, operano una scissione.
Per me no, e sostenerlo implica la manifestazione, il sostegno e la difesa del mio software (ossia del mio modo di pensare), nonché della sua origine scientifico-culturale che è in continua trasformazione ed evoluzione, intendendo con questo il fatto che potrò sempre cambiare software se ne troverò uno più intelligente e più umano. Solo i cretini infatti non cambiano mai idea quando ne trovano una migliore, perché non sono in grado di riconoscerla.
In conclusione dobbiamo lavorare molto per migliorare il nostro software, scegliercene uno buono, valido, privo di distorsioni, di negazioni, di annullamenti, di bugie, di false credenze.
E la cosa non è affatto facile, soprattutto è difficile liberarsi di un software culturale che abbiamo bevuto fin da piccoli e che si è installato come un virus nei nostri pensieri. Come il software del peccato originale (cazzo tiro fuori sempre quello, devo avere un bug!) o quello dell'homo homini lupus (idem...).
Ieri una mia amica, quando le ho detto il nome del mio nuovo sistema operativo (che non cito per non fare pubblicità che potrebbe venir male interpretata) mi ha raccontato una storiella a proposito di quel nome. Uno studioso occidentale era in Africa per delle ricerche sul comportamento di alcune tribù. Ad un certo punto disse a dei ragazzini che aveva messo del cioccolato su una pietra distante un centinaio di metri, chi ci arrivava per primo poteva prendersela. Lo studioso rimase basito quando vide che tutti i ragazzi corsero verso la cioccolata tenendosi per mano e, quando la raggiunsero, la divisero tra loro.
Bach è di tutti, è il massimo epilogo della musica antica e al tempo stesso la piattaforma di base per la musica moderna. Potevo metterci anche Beethoven o Mozart, ma pure Caravaggio o Van Gogh e perchè no un sonetto di Shakespeare o una pagina di Saramago? Oppure una scultura del Canova, o la teoria di Copernico, o quella di Einstein o magari una lettera d'amore di una ragazza.
Sono tutte ottime idee.
A ognuno il suo software preferito, l'importante è non sceglierne uno farlocco!

2 commenti:

amanda ha detto...

la sola di quei bambini che si tengono per mano verso la meta mi ha commossa

ruhevoll ha detto...

@Amanda, sei un'incorreggibile scettica!
:)))