lunedì 5 agosto 2013

Il berrettino di Pierino


Stamattina girellavo nei dintorni dell'eremo, il mio tanto per cambiare, dintorni che io considero abbastanza estesi, nel senso che se non prendessi la macchina mi dovrei fare una decina di chilometri a piedi prima di incontrare un po' di civiltà, ma io non sono così salutista, né così ascetico da considerare il tempo una inutile preoccupazione.
Sospendo subito le mie opinioni, non interessano qui, e ricomincio daccapo.
Passavo da una stradella piuttosto amena e poco frequentata, che in realtà è anche un'ottima scorciatoia per tornare a **** venendo da ******. Chiarissimo no? Procedevo con un'andatura più prudente di quella di un pensionato miope su una FIAT 127 color cremino, ma non c'era nessuno e mi godevo il paesaggio.
La luce delle nove del mattino e la giornata particolarmente tersa mi hanno costretto a fermare l'auto e fare qualche foto ad una bellissima Pieve del XII secolo. Niente di nuovo, la Pieve la conosco da decenni, però mentre la fotografavo mi sono sorpreso di non avere mai approfondito un particolare assai divertente.
La prima foto mostra la meravigliosa abside della Pieve, 


ma appiccicato alla parete di sinistra c'è un piccolo edificio dall'aspetto assai singolare.

A me sembra la faccina di Pierino con un'espressione di un tale stupore da mandargli all'indietro anche il ridicolo berrettino.
Chissà cosa ha visto. (Di fronte a sè ha l'Appennino)
Poi però ho potuto guardare attraverso i suoi occhietti 

e ho visto, giù nel prato, un cretino che mi stava fotografando. Ero io il cretino, mi son immaginato così, perché adesso che ero dentro Pierino, alzando la testa scoprivo il lavoro incredibile che sta sotto il suo "ridicolo" berrettino.
Per la cronaca l'edifico col berrettino è il battistero, aggiunto in periodo tardoromanico.

P.S. E' obbligatorio chiamare il copricapo di Pierino berrettino e non berretto o cappello o cappellino, perché Pierino c'ha i' berrettino, sia chiaro una volta per tutte!